THE FABEL MANS  un film di         STEVEN SPIELBERG   USA.  2022 


Quando una autobiografia ,diventa una opera d’arte. E’ questo il caso del film di  Steven Spielberg, che in fondo però non vuole definirsi grande artista ma si accontenta di essere regista di cinema , più laicamente e molto più tecnicamente.La storia della sua famiglia come l’ ha vissuta da piccolo , narrata per quasi tutto il film, intanto è una traccia secondaria, poiché il vero motivo di fondo è il Cinema , come esistenza e necessità di vita addirittura,  e potrebbe essere una esagerazione per gran parte del pubblico, che intanto guarda il film. Dunque qual’è il tema , il messaggio del regista: Il Cinema inteso come  vivere il sogno delle immagini,  e da piccolo , Sam , alias il vecchio Steven, fabbrica le ingenue immagini come un bambino che disegna fumetti sull’album, ma attraverso quelle favole il giovane cresce e distingue la realtà dalla finzione. La realtà ,o la verità della vita ,si rivela subito per il ragazzo Sam , come una triste e deludente realtà, la madre e il padre ad esempio, che ipocritamente fanno  una  finta famiglia con i figli, poi i compagni di scuola , giovani bulli estremisti anche contro di lui ,americano ma ebreo, e infine le ragazze, una sorta di altro genere umano tra follia e allegria giovanile. Dunque una realtà vissuta dal ragazzo con una incredula ingenuità iniziale, ma che  attraverso la passione per il cinema scoperto dopo la visione  in sala di film , come un mondo di fantasia che però può essere una realtà da riprodurre attraverso la finzione delle immagini. Dunque il giovane Sam, ci prova con mezzi semplici , cinepresa, e proiettore a riprodurre la realtà che vive . Anche a reinventarla. Attraverso i filmati amatoriali, riprendendo episodi della sua famiglia , la madre , le sorelle il padre e gli amici, Sam scopre una realtà diversa da come la viveva di norma.   Attraverso il cinema ,  i filmini

che girava ,  Sam scopre una verità e non la finzione della vita. Niente era come lui credeva che fosse, il personaggio della madre , centrale nel racconto, è creativa e folle ma anche amante del miglior amico del padre, amore platonico, ma per Sam una delusione. Da allora in poi il ragazzo diventa adulto e  lo vediamo impegnato a inventare storie e immagini per fare film, con i suoi amici che recitano ma che si fanno interpreti di realtà differenti, che siano western o storie di guerra Sam vuole restituire attraverso il cinema una sua verità e non una generica finzione.E’ dunque la formazione del regista Steven , che diventa tale dopo aver superato con un suo filmato una selezione di  un produttore che,  gli presenta come un maestro da seguire John Ford, e nella finzione del film   interpretato ,in un cameo,  dell'amico David Lynch. Dunque ancora finzione e realtà,  Sam ovvero Steven Spielberg inizia così la sua carriera di regista, ma come diceva un suo zio folle circense , non dimenticando l’Arte , e fare cinema  a volte  deve scontrarsi con la realtà .      (mauridal).

   

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